Il territorio montuoso gravitante intorno al massiccio del Monte cCervialto, per la sua natura spiccatamente carsica, annovera molte cavità sotterranee, qualcuna delle quali come il Caliendo, di grande speleologia e turistico. Si ricordano quella della Madonna del Fiume in territorio del comune di Calabritto entro la quale v’è anche una chiesetta; quella denominata Strazzatrippa in territorio di Acerno. Ma la più interessante è quella del Caliendo nei pressi del Laceno, in territorio di Bagnoli Irpino. Ricchissima di stalattiti e stalagmiti. Fu raggiunta la prima volta nel 1930, grazie alla tenacia di un gruppo di muratori locali, capeggiato da Giovanni Rama, anch’esso muratore. Infatti l’accesso di essa è ubicato in luogo eccessivamente orrido e rupestre che la rende ancora più interessante. Ampia e suggestiva si presenta già la parte iniziale, con due ingressi: uno a valle e l’altro ad una settantina di metri più in alto dal quale si accede. L’interno è costituito da moltissimi androni di lunghezze diverse, comunicanti fa loro a mezzo di sifoni che rendono talvolta difficoltoso il loro raggiungimento e persino impossibile in periodo invernale per la presenza di scorrimento di acqua. È una grotta attiva affermano gli speleologi che da settant’anni circa la visitano e vi continuano le esplorazioni; ovvero una grotta entro la quale continua ancora oggi, a causa dello stillicidio, la formazione di quel manto calcareo che dà origine a stalattiti e stalagmiti. Per milioni di anni fu attraversata dalle acque impetuose dell’emissario sotterraneo del lago, ubicato sull’altopiano ad una quota di poco più di duecento metri, determinando anche la formazione di molti laghetti. Oggi, dopo la scomparsa dell’ultima sorgente che alimentava quel lago, la Tornola, per l’evento sismico del novembre 1980, essa è quasi permanentemente in secca, se si eccettuano brevissimi periodi invernali quando il laghetto va ingrandendosi con le piogge e lo scioglimento delle nevi. Nel 1962 il Circolo Speleologico Romano, considerandola una interessante meraviglia della Campania. Dall’esame del tratto terminale esplorato si evidenzia pure l’ipotesi che queste interessanti caverne, ricchissime di stalattiti e stalagmiti da presentare scenari di eccezionale suggestione e valore turistico, proseguendo sotto l’altopiano del Laceno, soprattutto in direzione del massiccio del Cervialto.
Ciò è avvalorato pure dalla presenza di doline sull’altopiano, nei pressi del lago ed in direzione del Cervialto, che compaiono di sovente e poi si occludono. Un Circolo speleologico locale intitolato al muratore Giovanni Rama del quale fanno parte artigiani, ingegneri, architetti, geologi ed altri professionisti, ne cura la custodia, vi installa annualmente passerelle, prosegue nella esplorazione ed organizza escursioni guidate. Data l’asperità del percorso interno e la presenza di sifoni, nonché l’eccessivo pendio del viottolo che porta alla grotta, si sconsiglia la partecipazione di anziani e bambini. Per chi viene a villeggiare sul Laceno, la partecipazione ad una di queste escursioni guidate dal Circolo è un’occasione da non perdere, per il buon ricordo che lascerà questa interessante meraviglia della Campania.
Anteprima Apertura Grotte del Caliendo